Racconti Erotici Cuckold

Racconti erotici per adulti, sesso, orge, gang bang e tutto quello che la fantasia può sprigionare in un racconto sempre nuovo, che ha come tema mariti cornuti e mogli porche. Ogni riferimento a fatti, avvenimenti, persone è di pura fantasia e unicamente casuale. IL BLOG E' RISERVATO SOLO AD UN PUBBLICO ADULTO, SE PROSEGUI NELLA LETTURA DICHIARI DI ESSERE MAGGIORENNE. Buon Divertimento.

lunedì, maggio 15, 2006

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Gang bang parte 2

Ormai il culo era pronto per essere sfondato, completamente fradicio di saliva si apriva e chiudeva ritmicamente voglioso di uccello. L'uomo che la stava leccando in preda all'eccitazione le punta il lungo uccello e la penetra di colpo fino ai coglioni emettendo un urlo di godimento. "Aaahhh" un gemito straziante di dolore squarcia l'aria permeata fin a quel momento solo di gemiti di piacere. Era dentro, fino in fondo, in maniera brutale l'aveva sodomizzata, ed ora cominciava a muoversi dentro di lei. Stranamente non era un andirivieni, un su e giù dentro il culo, ma un movimento pelvico, che lasciava l'uccello completamente dentro il buchetto ormai sfondato. Con movimenti circolari l'uomo spingeva sempre più il randello, senza mai sfilarlo di un solo centimetro, come a voler infilare anche i coglioni dentro l'orifizio. Sborro copiosamente masturbandomi come un pazzo e rimango per un attimo a guardare la scena, uno dei quattro scivola sotto la donna e le punta l'uccello alla figa grondante di umori. Senza neanche pensarci la porcona se lo infila, tenendo ben stretto l'altro nel culo. Che meraviglioso sandwich, bocca, culo e figa di mia moglie erano pieni di cazzi che la stantuffavano a dovere. Gli altri in attesa del loro turno se lo menavano furiosamente litigandosi la bocca della zoccola. Il marocchino che la stava inculando pompandola come un pazzo con un urlo finalmente le riempie il buchetto, e prontamente sfilandoglielo di colpo lascia libero campo ad un altro. Con la figa sempre piena la troia ormai in pieno godimento si dimena urlando e chiedendo un'altra dose di cazzo che prontamente le viene data nel culo con foga disumana. A differenza del primo questo la incula con forza, lo sfila tutto, ammira il buco dilatato e di colpo lo rinfila fino in fondo con forza animalesca. Intanto il porco che le stava scopando la figa la riempie senza ritegno, urlando come una bestia mentre la stantuffa nell'utero pieno di crema bianca. Nel mentre uno dei due marocchini rimasti prende il posto di quello che le aveva sborrato nella figa, ma anche lui vuole godere del buco del culo di mia moglie, che ormai è diventato aperto e ben dilatato. Si stavano preparando per una duplice inculata. Con fatica e con forza cominciano a farsi largo nel buchetto, e finalmente ecco che i due animali la inculano insieme, due uccelli grossi e duri che si muovono all'unisono nel culo. Il terzo intanto le sborra copiosamente in bocca, e chiudendole il naso la costringe a bere fino all'ultima goccia. I due proci intanto sono vicini all'orgasmo, uno si sfila e l'altro aumentando la spinta con un urlo riempie il culo oramai sfondato della troia che geme a più non posso. Ne rimane solo uno che rimirando l'anfratto dilatato e pulsante prende l'arnese e in un sol botto finisce l'inculata, due, tre quattro colpi ed ecco che anche lui le riversa la sborra nell'intestino, schiaffeggiandole il culo ed urlando parole sconnesse nella sua lingua. Esausti ci rilassiamo e ci guardiamo soddisfatti per la meravigliosa gang riuscita nel migliore dei modi. Il tempo di riassettarci, e bere un tè con i cinque marocchini e siamo pronti per tornare in albergo. Durante il viaggio di ritrono non ci scambiamo nessuna parola, viviamo ancora quelle emozioni forti che ci pervadono il corpo, vogliamo solo stenderci sul letto e godere dei ricordi di quella splendida giornata. Domani dobbiamo partire, ma la vacanza ci riserva ancora qualche sorpresa....

mercoledì, maggio 10, 2006

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Commentare i racconti ora si può

Mi sono accorto solo ora che per lasciare un commento ai racconti bisognava essere iscritti. Chiedo scusa a chi non ha potuto postare nulla sul blog. Ora, se volete, potete lasciare i commenti che volete. Grazie mille e come sempre resto in attesa dei vostri desideri sui racconti o delle ambientazioni che volete. A presto e ciao

domenica, maggio 07, 2006

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Gang bang parte 1


Erano circa le 10 di mattina , quando l'aereo si poggia pesantemente sulla pista di atterraggio dell'aeroporto portandoci finalmente a destinazione. Eravamo arrivati, con grande gioia ci prepariamo per scendere e andare verso il check in. "In Marocco finalmente" esulta mia moglie ancora seduta sulla poltrona dell'aereo. C'è un errore che molti turisti fanno quando vanno all'estero, pensano che il mondo sia tutto uguale, e che muoversi o vestirsi in un certo modo non provochi nessun problema agli abitanti del luogo. Grosso errore, e ben presto ce ne saremmo accorti. Minigonna strepitosa, top nero, e sandali alla schiava, facevano da cornice al corpo di mia moglie, mora, occhi azzurri,viso da bambola, culetto favoloso, tettine piccole ma sode. Molto carina e invitante, soprattutto per quel suo viso angelico che ti fa venire voglia di sapere se realmente sotto sotto è così come sembra, un vero bocconcino per gli occhi di tutti. In Italia il problema non si pone, bene o male ognuno è libero di girare come vuole, perché si sa, la malizia è donna e l'essere porci e animali è di appannaggio dell'uomo, ma in Marocco una donna così vestita e provocante non passa di sicuro inosservata. Già al check-in le guardie cominciavano a guardarla dalla testa ai piedi, cosa che mi eccitava da morire, e senza staccarle gli occhi di dosso sussurravano commenti nella loro lingua. Arrivato il nostro turno per il controllo dei documenti ci troviamo davanti un paio di poliziotti, che dopo aver controllato i passaporti, ci danno il benvenuto in un italiano stentato. "Benvenuti in Marocco e buona permanenza" . Con un sorriso ringraziamo e ci avviciniamo all'uscita per cercare un taxi, che troviamo subito vista l'abbondanza di offerta. Definita la destinazione per l'albergo, chiedo a mia moglie di sedersi davanti con il tassista, cosa che con sorriso malizioso fa di buon grado, mentre con fare distratto prendo posto dietro. Per tutto il tragitto l'uomo non le stacca gli occhi di dosso e lei maliziosa più che mai continua ad accavallare le gambe, facendo salire di tanto in tanto la minigonna che nasconde appena le bianche mutandine di pizzo. Giunti a destinazione, lasciamo i documenti alla reception e saliamo in camera per rilassarci. "Sai che sei una vera maiala?" le dico con un sorriso "Perchè? Ho semplicemente fatto ciò che ti piace, mostrarmi agli altri ed essere un po' zoccola. Non è questo che vuoi? Bene io ti accontento, poi sai che questi giochini erotici mi eccitano da matti" e nel mentre che mi risponde, comincia a spogliarsi rimanendo in slip, che vedo già bagnati dagli umori vaginali. "Ti sei eccitata vero? Ti piace da matti farmi ingelosire, ti piace sapere che io soffro e mi eccito nel vedere che gli altri ti guardano vero?" "Si, da matti e prima o poi realizzerò il tuo sogno, farmi scopare da un altro uomo mentre tu guardi come mi tromba." A quella frase l'uccello mi si rizzò ancora di più, e finimmo con una scopata memorabile. La vacanza in Marocco era di solo una settimana, così decidemmo di vedere e girare il più possibile nei luoghi a noi più congeniali. Verso la fine della vacanza, decidemmo di dirigerci alla valle del Ketama, per vedere da vicino la coltivazione di hashish, marjiuana e oli vari. Giunti a destinazione, capimmo quanto poteva esser facile fumarsi un buon spinello. Aiutati dalla guida che ci eravamo procurati, ci lasciammo consigliare e fidandoci ci addentrammo verso una via secondaria dove una piccola casina faceva capolino tra le piantagioni di canapa. Scesi dall'auto con la nostra guida entrammo in casa, dove 4 marocchini stavano diligentemente pressando dell'hashish. Per nulla sorpresi del nostro arrivo, ci sorrisero e ci indicarono dove sederci. Poco dopo uno dei tre tornò con del tè appena fatto e gentilmente ce lo offrì con un sorriso, mentre un altro stava rollando un cannone per offrircelo. Un profumo intenso di spezie e pigna si diffondevano nell'aria, ed ecco che dopo la prima boccata di quell'ottimo hashish le cose cominciano a prendere una piega diversa, siamo molto più rilassati, più sereni. Anche se non parliamo la stessa lingua sembra quasi che ci intendiamo subito, e vedo che due dei marocchini si siedono ai lati di mia moglie, che ride stonata dai fumi dello spinello. Quasi imbarazzato, il ragazzo di sinistra le appoggia un mano sulla coscia, e mentre mi osserva, capisce che ha tutto il mio consenso, e facendosi più coraggio, comincia ad accarezzarla. Il secondo vendendo la situazione guarda mia moglie e la bacia sulla bocca. Le loro lingue si intrecciano in un vortice di passione e voglia e mugolando sommessamente la mia lei si abbandona ai due. La guida e l'altra coppia di marocchini quasi stupefatti cominciano a spogliarsi, mostrando degli arnesi veramente notevoli già belli duri, e si avvicinano per richiedere la parte della torta che i due compari stavano assaggiando. In cinque le erano addosso e in cinque la volevano scopare. Con un sorriso si spoglia rimanendo solo in perizoma, cominciando una danza strana dovuta allo sballo dello spinello, il suo culo rotea attorno ai cinque seduti per terra, che ritmicamente battono le mani. Uno dei 5 comincia a toccarle il culo, le strnige le natiche e lei fermandosi di colpo si piega in avanti tenendo ben ritte le gambe e divaricandole leggermente. Vedo le mani dell'uomo spalancarle il culo oscenamente e scostarle il filo del tanga. Che spettacolo meraviglioso, il buchetto del culo ben in vista davanti alla faccia di uno sconosciuto. Con foga comincia a massaggiare le chiappe come se stesse impastando il pane, le stringe le apre e le allarga, gli altri intanto cominciano ad accarezzare il corpo della donna con voglia sempre più crescente, prima il seno, poi le cosce, la figa, ovunque. Dieci mani invadevano il corpo di mia moglie che mugolava e godeva vistosamente in preda ad una eccitazione crescente, eccoli li mentre la stavano per prendere senza ritegno con una foga animalesca. Mi masturbavo furiosamente attendendo lo sviluppo sempre più vicino dell'orgia in atto. Con i cazzi ben in tiro, la fecero sedere e si misero intorno a lei mostrandole gli arnesi che le avrebbero trapanato i buchetti, lentamente cominciò a succhiarli uno ad uno con sagace perizia da bocchinara qual'era. I gemiti di godimento dei cinque non tardarono a farsi sentire, erano come api sul miele ed erano veramente infoiati. La misero a pecora e mentre le si alternavano in bocca, uno dietro la leccava avidamente dalla figa al culo, soffermandosi maggiormente sul buchetto posteriore che umettava con molta saliva. Vedevo la lingua dell'uomo sparire profondamente nel culo della porcona, che gradendo molto il trattamento che le veniva riservato ricambiava con profondi ingoi di cazzo dei compari.
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Cosa scrivere e le ambientazioni

Sono attualmente in cantiere 2 nuovi racconti, che spero facciano la felicità di chi li legge. Salto da un all'altro con frenesia, le idee si accavallano e piano piano la storia prende forma. Chiunque voglia ambientazioni diverse, che magari ricordino una sua esperienza, può tranquillamente inviarmi le proprie idee. SARO' BEN LIETO DI SCRIVERE UN RACCONTO BASATO SU CIO' CHE E' DESIDERATO DA VOI. Tipo ambientazioni diverse, tipo di figura femminile, tipo di uomini che godono della donna in oggetto e così via. Inviate le vostre richieste alla mia e-mail che trovate nel mio profilo che comunque è; waimea1971@hotmail.it
Grazie

sabato, maggio 06, 2006

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Il venditore di tappeti


Domenica pomeriggio, pieno inverno, fuori è giorno ma l'aria è permeata da una triste luce soffusa, la televisione è accesa su una rete privata dove quattro bambocci simulano una specie di salotto di discussione infamandosi uno con l'altro per dimostrare a tutti quanto siamo caduti in basso. Sdraiati sul divano annoiati e assenti, fissiamo quasi ipnotizzati il cubo luminoso che mostra immagini che per noi non hanno senso in quel momento. Mia moglie è vestita solo con una vestaglietta che le copre appena il culo e lascia in evidenza seno e gambe. E' sempre così bella anche quando è in desabillè, la amo anche per questo, sa essere sexy in qualunque momento della giornata. Amo l'inverno ed amo anche questi momenti di stallo, dove quasi il tempo sembra essersi fermato anche solo per un istante, ed ecco che l'istante finisce in un attimo. Il campanello suona rompendo quell'ipnosi irreale che si era venuta a creare. Quasi in trance mia moglie si alza per andare a vedere chi è, scosta lo spioncino e sorridendo apre la porta con un sorriso, dall'alto delle scale la sento dire: "Ciao, vieni entra pure, non aver paura del cane, è tanto buono" "Chi è amore?" dico quasi assonnato "E' un ragazzo di colore che ha dei bellissimi tappeti" "Chi? Come scusa? Tu fai entrare uno sconosciuto coi tempi che corrono senza neanche pensarci su?" "Ma dai, non ti preoccupare, voglio solo vedere che merce vende" sorride e nel frattempo ecco che entra il tappetaro. Alto, pelle scura, lineamenti alquanto grossolani fanno da cornice ad un viso che ha comunque un certo fascino. La sua pelle odora di selvaggio, non di sporco, ma di un aroma intenso che è tipico della razza di colore.La cosa mi irrita alquanto, non sono razzista anzi, ammiro chi viene in Italia e almeno prova a fare qualcosa, però uno sconosciuto in casa mia di domenica mi fa proprio incazzare. Ormai la cosa è fatta, si presenta con il suo armamentario di tappeti e comincia a sciorinare la solita storia, viene dal Senegal, ha fame, deve mangiare e così via. Scopro che si chiama Said, e a dire il vero è anche simpatico e per nulla invadente. Mia moglie per niente intimidita dal fatto di essere seminuda davanti ad un estraneo, si mostra interessata ai tappeti, mentre noto Said che non le stacca gli occhi di dosso. Maliziosa come non mai, comincia a fargli domande sulla qualità dei tappeti e se per caso avesse dei tabriz. Il ragazzo dice che per il momento ne è sprovvisto, ma alcuni amici di sua conoscenza potevano procurargliene alcuni. Vedendo che la situazione si stava protraendo per le lunghe dei tappeti non men ne poteva interessare nulla, decido di sbarazzarmi di Said,dicendo che non ci interessava la merce e comunque per aiutarlo gli avremmo regalato 10 euro. Acconsentendo alla mia proposta, mia moglie va in camera e ritorna con la cifra pattuita. Said nell'accettare il denaro accarezza con malizia la mano di mia moglie e ringraziando saluta e se ne va. Avendo notato la cosa, mi ero leggermente incazzato, ma allo stesso tempo l'idea di mia moglie con uno stallone di colore che la trapana ben bene mi eccitava alquanto. Sentivo uno strano piacere misto a perversione nell'immaginare la mia donna che gode ad essere stantuffata da una colosso di ebano, il suo corpo bianco e candido, le sue tettine con i capezzoli rosa e la sua fighina stretta e calda, che accoglie un grosso cazzone nero. Sapevo comunque che poteva solo essere una mia fantasia, non sarebbe mai stata possibile una simile situazione nella relatà, troppi timori e troppe paure avrebbero frenato questa folle idea. Rimasti soli comincio a parlare con mia moglie dei vari problemi che questi ragazzi devono sopportare, le umiliazioni che sono costretti a subire, i viaggi su quei barconi e le speranze che ripongono nella nostra terra. "Mi ha fatto piacere aiutare Said, mi sento meglio, è come aver fatto una buona azione, non trovi caro?" "Si, effettivamente 10 euro non sono nulla, però almeno qualcosa da mangiare si può procurare. Ma hai visto come ti guardava? Certo che potevi almeno ricomporti un attimo, ci mancava solo che ti saltava addosso davanti a me" rispondo io. "Ma dai smettila, guardare ma non toccare, e poi almeno si è rifatto un po' gli occhi poverino, chissà se ha mai visto un corpo di donna italiana" "Ma sai che sei davvero una civetta? Comunque vedi di stare attenta, perchè non ci vuole niente che te lo ritrovi davanti al portone, e se sei sola un po' mi preoccuperei fossi in te" "Ma dai amore, cosa vai a pensare, e poi sembrava così dolce, sono sicura che non è come pensi tu" "Speriamo" ribatto un po' sull'incazzereccio "non ho per niente voglia di portati al commissariato per stupro subito, la devi smettere di comportarti come se tutti fossero dei santi a questo cazzo di mondo" La breve parentesi ci aveva comunque svegliati dal torpore ipnotico in cui eravamo sprofondati, e aveva eccitato entrambi. Vedere mia moglie così seminuda mi aveva fatto tirare l'uccello da matti, così senza pensarci due volte l'ho presa sul divano, lasciando scorrere la fantasia a briglie sciolte. Uccelli di dimensioni enormi la trapanavano ovunque, sandwich e gang bang si alternavano nella mia mente, dove io ero spettatore incredulo ed ammutolito dal piacere. Godemmo entrambi come due forsennati, scambiandoci i nostri pensieri più sconci fatti di doppie penetrazioni e sodomie selvagge. L'indomani andai di buon ora al lavoro, salutando la mia consorte, che si attardava ancor a letto prima di sbrigare le faccende di casa. Al lavoro non facevo altro che pensare a Said, sperando nel mio cuore che si presentasse a casa proprio mentre non c'ero, e che costringesse quella porcona di mia moglie a soddisfarlo in tutti i modi. Era un tarlo che mi trapanava il cervello, al solo pensiero l'uccello si svegliava dal torpore del lunedì e diventava turgido, non ne potevo più. Dopo pranzo alla mensa dò uno squillo a casa che trova risposta immediata "Pronto?" "Ciao sono io. Come va? Ho finito di pranzare ora torno in ufficio" "Ciao tesoro qui il solito tram tram, ho appena finito di pulire casa. Ha chiamato mio fratello, mi ha chiesto se stasera ceniamo con loro" "Ok, digli che va bene, ci vediamo stasera allora, non penso di fare tardi. Ciao a dopo" "Ok a stasera allora" Nel momento di attaccare il telefono, ho percepito in maniera nitida il campanello di casa che suonava. Chi cazzo era? Un turbine di pensieri si avvicendavano nella mia mente. Chi poteva essere? Said? Qualche parente? Ero in preda ad una strana eccitazione, dovevo sapere. Telefono immediatamente in ufficio accampando una scusa patetica riguardo al pranzo in mensa, dovevo assolutamente tornare a casa, dovevo sapere e vedere. Mi precipito in macchina, metto in moto e mi avvio verso ciò che spero sia una intrigante sorpresa. Fortunatamente lavoro a pochi chilometri quindi in 10 minuti sono arrivato. Mi fermo un po' prima, non voglio che mi senta nessuno, non voglio che nessuno sappia che non sono al lavoro. Cammino di foga, le tempie battono forte, uno strano formicolio pervade tutto il mio corpo, ho le mani fredde, sono eccitatissimo, spero che la mia paura sia realtà, anzi lo desidero con tutto mè stesso, lo voglio dal profondo. Le finestre sono tutte chiuse, gli scuri serrati, strano, molto strano pur essendo inverno è una splendida giornata di sole. In silenzio quasi senza respirare salgo le scale che mi separano dal portone di casa, appoggio per un attimo l'orecchio alla porta, sento dei rumori o per lo meno mi sembra. Non sono sicuro, non sono sicuro più di nulla ma devo sapere. Infilo lentamente la chiave nella toppa, la giro trattenendo il respiro e apro. Varco l'uscio con passo felpato, e sento dei lamenti provenire dalla camera da letto. L'uccello mi si rizza in men che non si dica in un orgia di desiderio, paura, eccitazione elevata all'ennesima potenza, mi tolgo le scarpe per non fare nessun tipo di rumore e lentamente mi avvicino. Sento distintamente le voci di due uomini più quella di mia moglie che si limita a emettere dei gemiti sommessi "Mmmmm, mmmm" I due parlano una lingua che non capisco, solo quando si rivolgono a lei stentano un italiano molto strano che lascia comunque intendere che le stanno per fare la festa. Mi sembra di morire, la stanno per scopare selvaggiamente. Sempre al limite di una malsana eccitazione voglio vedere, non mi basta più ascoltare, voglio che i miei occhi si inebrino di ciò che ho desiderato dal profondo delle mie viscere, ma mentre mi avvicino, urto un vaso. Il rumore li mette in allarme ed entrambi si recano verso il corridoio dove ero accovacciato. Said e un suo amico mi si presentano con indosso solo un paio di jeans, che comunque rivelano un pacco notevole. "Che cazzo state facendo?" sento mia moglie gemere dalla stanza come se finalmente con il mio arrivo la situazione sia cambiata. Non ho il tempo di reagire, mi prendono e mi portano in camera da letto, dove vedo mia moglie imbavagliata e legata alla spalliera del letto a gambe divaricate. Mi prendono mi spogliano e mi costringono a sedere su una sedia, dove meticolosamente mi legano mani e piedi. Sono immobilizzato e devo guardare, la situazione è un misto di eccitazione e paura, a fatica riesco a non mostrare un erezione da paura. Il mio cazzo con la cappella turgida fa bella vista di sè, i due ridono e si avvicinano al letto. Sanno che hanno tutto il tempo, e si vogliono godere la cavalcata che si presenta alquanto lunga ed eccitante. Nel frattempo mia moglie tenta di divincolarsi e liberarsi dalla stretta delle corde, ma non ce n'è bisogno Said la slega e le dice di stare calma che è meglio per tutti, tanto suo marito a quanto pare apprezza la situazione. Guardandomi si rende conto che è la verità, e quasi per volermi punire si abbandona come un manichino nelle mani dei due porci, che nel frattempo si sono spogliati e mostrano in bella vista due uccelli veramente grossi, Said fa bella mostra di una canna molto lunga ma non grossa di circonferenza, l'amico che scopro chiamarsi Moad, o per lo meno penso, ha un cazzo con una circonferenza spaventosa. Si mettono ai lati della donna e la costringono a masturbarli entrambi, poi con forza le schiaffano il cazzo in bocca, prima uno poi l'altro "No, non voglio. Mmmm ba.....sta, vi pre..... mmmm" mentre la porca succhia, le stringono le tette, i capezzoli, le loro mani le frugano la figa. Dopo qualche minuto di succhiate la prendono e la mettono a pecorina, Moad le si mette con la bocca sotto la figa, quasi a chiederle di sedersi sulla sua faccia, e Said intanto le schiaffa l'uccello in bocca. Non resisto più e schizzo copiosamente senza neanche potermi toccare. I due ridono e mia moglie si limita a dirmi tra un gemito e l'altro "Bastardo, ti eccita così tanto vedermi scopata vero? Mmmmm, guarda cosa mi stanno facendo cornuto." Intanto la ritrosia iniziale della porcona, comincia a far largo a un certo godimento visibile da come sta succhiando l'uccello del negrone. Moad intanto si è messo a leccare con abili colpi anche il culo, passando, come se avesse un pennello, dalla base della figa fino al buco del culo, dove incede spingendo sempre più a fondo la lingua nel forellino. "Ooooooo, sssssiiiiiiii, bravo bel negrone, leccami tutta. Dai così che... vengoooo" Non fa a tempo a dire questo che Said le riversa in gola un fiotto di sborra bollente che le inonda faccia e bocca. "Mmmm, quanta crema calda" L'uccello del negrone rimane comunque in tiro e non sembra essere soddisfatto per ora. Moad intanto ha appoggiato il cazzo nel fighino stretto della porca e con un colpo solo lo infila fino ai coglioni. "Aaahh" un urlo di dolore squarcia l'aria che odora di sesso e sudore, "così mi sfondiiiii." Inizia un lento su e giù, mia moglie è un lago di umori che le colano lungo le cosce, l'andrivieni dell'animale comincia a farsi sempre più intenso, e sempre più intenso diventa il piacere della maiala che dopo aver pulito ben bene la sua bocca di sperma comincia a urlare come un cagna, proferendo sconcezze immonde da far rabbrividire la più navigata troia da strada. Said intanto si gode lo spettacolo masturbandosi ed infilando ritmicamente l'uccello in bocca a mia moglie che si cimenta in un ingoio spaventoso. Moad al limite dell'orgasmo, mostrando una resistenza fuori dal normale sfila il cazzo dalla figa e si stende sul letto. Said prende mia moglie e sollevandola come un manichino la fa sedere sulla pancia dell'amico, spalancandole oscenamente le gambe le alza il bacino e appoggia l'orifizio del culo su quel totem di carne. "Noooooo, sei pazzo, mi sfonda" Said con sguardo diabolico ride e per tutta risposta la mette a pecora affinchè Moad la possa trapanare ancora in figa. "Eccooo siiiii, così mi piace. Dio com'è grosso, che cazzo enorme lo sento fino in gola. Guarda maritino, cornuto che non sei altro, mi stanno scopando come volevi tuuuuu, siiiiiii." Un altro orgasmo sopraggiunge scuotendola da dentro, mentre Said le ha infilato un dito nel culo per prepararla ad un tremendo ed infernale sandwich. Dopo averle umettato ben bene il buchetto proibito appoggia la cappella del suo lungo cazzone e lentamente comincia a penetrarla, su e giù, su e giù, e ad ogni colpo l'uccello entra sempre di più. Moad con ancora il cazzo ben piantato nella figa stringe le tettine di mia moglie e le infila la lingua in bocca. "Mmmm sono tutta piena, bravo così inculami lentamente, piano piano, dai, dai haaaaa" non fa in tempo a dire così che con un colpo l'uccello le si pianta nel culo fino ai coglioni. I due cominciano a muoversi in perfetta sincronia quando Moad usciva dalla figa, Said entrava nel culo e viceversa fino ad aumentare il ritmo in un sandwich mostruoso che aveva come ripieno la mia amata mogliettina. Sborro per la seconda volta dando della troia a mia moglie, che ormai non sente più nulla presa da orgasmi che le sconquassano figa e culo. Che spettacolo vedere il suo bianco corpo chiuso tra due giganti di ebano che le stantuffano i due buchetti. Dopo averla trombata in maniera forsennata per 10 minuti le si levano da dentro e cambiano posizione, ora è pronta per farsi impalare da Moad, che rimasto steso sul letto e col cazzo in tiro è in attesa del piatto forte, il culo di mia moglie. Said la solleva prendendola in braccio e tenendole divaricato il culo me lo mostra, era completamente dilatato e rosso. Avevo di nuovo il cazzo in tiro "Slegatemi urlavo non ne posso più, la voglio scopare è troppo" ma era come se la mia voce non venisse sentita, in tutta risposta la impalano su quel cazzone che le scivola in culo come se fosse di burro. "Haaaaaa. E' enorme" urla la troia ma sono parole al vento, Moad comincia a pomparla lentamente ma ritmicamente "Ho ancora un buco libero, dai infilamelo nella figa negro di merda, riempitemi tutti i buchi" seduta su Moad e col culo pieno da quel cazzo enorme dopo un po' di movimento per goderselo ben bene si stende e allargando le gambe, offre la figa a Said, che col cazzo ancora in tiro le sbatte l'uccello fino alle palle, e di nuovo il sandwich ricomincia, ritmicamente Moad esce dal culo e Said entra in figa, fino a che entrambi escono ed entrano assieme. "Godooooooo, rompetemi tutta, sono una vaccaaaa, daiiii sborratemi in culo e in figa, spaccatemi. Siiiii" Con un urlo i due le riversano litri di sborra calda dentro i due buchetti, continuando a pomparla per un po' fino a che esausti crollano ai due lati, lasciandola completamente distrutta da una scopata memorabile. Riavutasi dallo sconquassante orgasmo, la mia lei mi si avvicina e prendendomi in bocca l'uccello comincia a pomparmelo come una cagna, ancora legato le sborro in bocca dicendole quanto la amo.
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Mia moglie e il calzolaio


E' un po' di tempo che sogno la mia dolce consorte nelle braccia di qualche voglioso e anziano signore che la faccia impazzire di piacere usandola come oggetto delle più lascive pratiche sessuali. La mia lei è veramente bella e molto sexy, alta, lunghi capelli neri, occhi azzurri, due belle tettine sode e un culetto meraviglioso, tondo e duro come il marmo. Più di una volta le avevo chiesto di farsi anche solo sfiorare da un qualche anziano signore, magari in autobus o in metropolitana, ma la sua risposta era sempre negativa: "Sei pazzo? Non sono una di quelle, e poi non sareti geloso se qualche vecchio porco mi toccasse?" Preso atto della situazione, mi ero ormai rassegnato a vivere questa fantasia solo nei miei sogni più segreti, quando la fortuna ha cominciato a girare in mio favore. Mia moglie era solita portare le scarpe che necessitavano di manutenzione, presso il ciabattino del paese, che aveva comunque prezzi un po' troppo cari per i nostri gusti. Un bel giorno mia moglie giunge a casa dicendo: "Sai chi è venuto ad abitare vicino a noi? Bè non ci crederai ma è un calzolaio in pensione, e la mia collega mi ha detto che è molto bravo e veramente onesto. D'ora in poi andremo da lui per tutte le scarpe che necessitano di riparazioni". A quellle parole i miei occhi si sono illuminati e dentro di me è nata un'idea molto sconcia e perversa, spingere la mia dolce mogliettina nelle braccia di quell'uomo. L'indomani mattina mi presento a casa del calzolaio con un vecchio paio di scarpe da ginnastica, la cui suola era completamente staccata dalla tomaia. Suono il campanello e mi apre un signore sulla settantina, basso, abbastanza grassoccio, viso solcato da rughe, faccia da maiale ma nel contempo dai modi molto affabili e con un fare molto simpatico, che vedendomi con le scarpe in mano, capisce al volo e mi fa accomodare in casa. Dopo le presentazioni da buon vicinato e un buon caffè offerto dal gentile signore, che scopro chiamarsi Quinto, scendiamo nel garage dove il simpatico vecchietto ha allestito il negozio da ciabattino. Il locale è permeato da un odore di cuoio e pelle, misto a lucido da scarpa, in un angolo un divano a 3 posti coperto da un plaid scozzese fà bella mostra di sè. "Lo uso per schiacciare un pisolino" mi dice "sa d'estate fa molto caldo, e qui è sempre un po' più fresco che fuori". Sorrido mentre nella mia mente si alternano visioni sconce ed oscene di mia moglie su quel divano, intenta a mostrare tutto il suo corpo. "Ehi, scusi, signore..." ero così assorto nel mio trip mentale che non avevo sentito l'anziano signore che mi stava parlando "guardi che con queste scarpe non c'è proprio nulla da fare, al massimo le pùò buttare nel bidone". "Già" rispondo io sorridendo "peccato ero proprio affezionato alle mie vecchie adidas, ma ogni cosa è destinata a finire. Darò degna sepoltura alle mie scarpe nella spazzatura". Nel ringraziarlo lo avverto che mia moglie da lì a pochi giorni sarebbe passata per portargli dei sandali a risuolare, dato che ci avevano informati della sua onestà nel praticare i prezzi. "Bene, dica a sua moglie che l'aspetto anche solo per un caffè. Sa sono sempre solo, e un po' di compagnia non guasta mai a noi anziani. Poi fa sempre piacere avere dei vicini giovani come voi". Colgo la palla al balzo e ne approfitto per descrivere la mia dolce metà al vecchio ciabattino. "Sa, la riconoscerebbe tra mille mia moglie. E' alta slanciata, lunghi capelli neri viso da bambola dove spiccano due occhi celesti, nasino all'insù, e fondoschiena favoloso". Lo avevo incuriosito al punto giusto, e la battuta del fondoschiena lo aveva fatto vacillare per un attimo. "Bene, allora l'aspetterò con ansia, è sempre piacevole ammirare una bella donna" "Bè, a volte può non essere sufficiente guardare, perchè accontentarsi?" rispondo con malizia. L'uomo mi guarda con fare sconcertato, quasi inebetito. Il suo volto sembra chiedersi: "Ma è pazzo? Vuole per caso che ci provi con sua moglie?" Senza indugiare oltre, guardo l'orologio e dico di dover scappare per un impegno. Stringo la mano all'uomo e mi faccio accompagnare alla porta, con la promessa di vederci ancora per un caffè. Quella sera stessa a cena informo mia moglie dell'incontro avvenuto nel pomeriggio, "Sai è proprio simpatico quel vecchietto, abbiamo chiacchierato un po' oggi pomeriggio. Poverino mi ha detto di essere sempre solo. Che peccato, povero anziano. Dovremmo andarlo a trovare più spesso, non trovi?" "Si dovremmo" risponde lei "ma come si fa? Tra il lavoro, la casa e gli amici, rimane a malapena tempo per noi" Due giorni dopo mia moglie mi informa che porterà a riparare i sandali che le piacciono tanto al nostro vicino di casa "Spero sia molto bravo oltre che onesto, ci tengo proprio a questi sandalini" mi dice sorridendo. La vedo uscire di casa come sempre tiratissima, tacchi alti, minigonna, perizoma e un top che mette in mostra le sue belle tettine dritte e sode. Resto in attesa del suo ritorno, e i miei pensieri vanno veloci a fantasie sconce e perverse, che hanno come protagonista principale la mia adorata mogliettina, che si concede come una cagna in calore a quel vecchio porco e sento che l'uccello già mi tira da matti alla sola idea che il ciabattino la possa vedere così sexy ed invitante. La mia mano comincia a scendere verso la patta dei pantaloni, i miei occhi si chiudono e le immagini cominciano vorticosamente ad apparire nella mia mente, immagino la scena di mia moglie che suona alla porta del vecchio porco, lui le apre e dopo le varie presentazioni la fa accomodare in garage dove le mostra orgoglioso la sua calzoleria casalinga. Assorto nei miei pensieri non mi accorgo che mia moglie è rientrata da un po' e mi guarda mentre mi sto masturbando. "Che cazzo stai facendo? Scopiamo tutti i giorni e nonostante tutto ti devi fare una sega?" "Amore, scusami, ma sapere che eri uscita per andare dal calzolaio mi ha fatto venire una voglia matta di te" "E con questo? Lo sai che non mi piacciono quei giochi da maiale perverso che vorresti fare tu, e poi non so se tornerò da Quinto, mi guardava in un certo modo che mi metteva a disagio" "Centro!!!" penso tra me e me " il nonnino ha sentito odore di figa, e le mie parole lo devono aver stuzzicato". Osservo mia moglie muoversi sinuosa verso la cucina e con insistenza le chiedo spiegazioni a riguardo, facendo anche finta di essere un po' incazzato per qualcosa che poteva averla turbata. A seguito di varie insistenze, mi confida che dopo averla portata nel garage per mostrarle il suo sgabuzzino artigianale, Quinto ha cominciato a riempirla di complimenti dicendole che era molto bella e sexy, che donne come lei non se ne vedono molte e che se voleva poteva sedersi sul divano in attesa che finisse di riparare i suoi sandalini poiché ci avrebbe impiegato dieci minuti. "Ho accettato di buon grado, poiché fare due chiacchiere con un signore anziano fa piacere, sono sempre così soli" dice la mia dolce metà "ma dopo pochi minuti, ho notato come mi guardava, sembrava quasi sbavasse dalla voglia di saltarmi addosso. Mi sono sentita a disagio e ho avuto anche paura e con una scusa sono tornata subito a casa". "Vecchio porco, maiale e anche pervertito " urlo fingendomi sdegnato "la prossima volta vengo con te, voglio vedere se si comporterà così in mia presenza". "Grazie tesoro, ma non ti arrabbiare, vedi che sei solo fumo e niente arrosto? Dici che vorresti fare tante porcate e poi ti incazzi se ti dico così? Stai tranquillo ora, lo sai che mi fa molto schifo quel maiale sudicio." Rincarando la dose e incazzandomi ancora di più, ammetto di essere geloso, ma la prossima volta voglio essere con lei per essere sicuro della sua incolumità. "Bene, mio paladino" mi risponde sorridendo "la tua dolce donzella dovrà recarsi dall'orco cattivo domani stesso per ritirare le sue scarpine per il ballo. Spero mi farai da scorta e baderai alla mia incolumità" scoppio a ridere e con fare medievale le rispondo "orsù dunque senza indugi il tuo cavalier cortese veglierà su di te mia dolce damigella. Ma è ormai giunto il momento di desinare, quindi basta a dire cazzate e usciamo per una pizza". "Sono subito pronta, due minuti e usciamo subito". La cena scorre veloce in un localino di periferia, due passi per digerire e a mezzanotte eravamo a casa. Il sonno ci coglie quasi subito, così al mattino ci svegliamo di buon'ora. Un bel sole caldo rischiara un sabato di luglio che ricco di promesse. Una buona colazione e ci prepariamo per uscire. Dopo la rituale doccia mattutina, mia moglie è stranamente frizzante, la vedo indossare un perizoma nero a filo, sandali alla schiava, una mini molto più corta del solito, un top nero e un trucco decisamente pesante. "Scusami ma dove devi andare così conciata?" "Perchè" risponde lei "sono come tutti i giorni, lo sai che mi piace essere sempre sexy per te. Non ti piaccio forse?" "No, anzi, era solo che... ok niente lascia stare. Sei pronta per uscire?" Sono le nove e mezza e il sole di luglio bacia la pelle ambrata di mia moglie, che nel salire in macchina nasconde a fatica lo slip sotto la mini. "Dove si va?" le dico mettendo in moto l'auto "Da Quinto, devo ritirare i miei sandalini. Saranno sicuramente pronti" A quelle parole comincio a sentire l'uccello pulsare e un calore pervade il mio viso, mentre le vene delle tempie cominciano a battere ritmicamente. "Ok, ci siamo. Ora devi giocarti il tutto per tutto." penso tra me e me, e mi avvio verso casa del calzolaio. Giunti a destinazione nel giro di due minuti, chiudo la macchina, e ci avviciniamo al campanello. "Mi raccomando, stiamo solo due minuti, il tempo di pagare e andarcene, mi fa schifo quel vecchio porco" "Si tesoro, stai tranquilla, ci sono io con te, non penso che azzardi nessun tipo di avance". Il tempo di suonare ed ecco che Quinto appare sulla soglia della sua casa. "Buon giorno, che piacere vedervi entrambi, i sandali sono pronti, accomodatevi dentro" Sento l'uccello pulsare mentre mia moglie varca la soglia di casa sculettando vistosamente. Come di rito Quinto ci fa accomodare nel garage, scusandosi per il disordine accampa una scusa per andare a preparare il caffè. Vedo mia moglie un po' nervosa ed agitata. "Che cazzo, andiamo via, senti che puzza di cuoio e lucido da scarpe c'è qui. Appena torna pagalo e caviamoci dalle palle" Sorrido e le insinuo una mano sotto la minigonna. "Smettila, che cazzo fai, potrebbe tornare da un momento all'altro" "Ecco i caffè, ve li ho fatti shakerati, dato che con questo caldo mi è parsa un ottima idea" "Grazie, ci voleva proprio" rispondo con fare cortese. Mentre sorseggiamo il caffè mi accingo a pagarlo per il lavoro di risuolatura dei sandali, ma sbadatamente il portafoglio mi cade. Esito un attimo a raccoglierlo, e mia moglie chinandosi per prenderlo mostra parte del suo meraviglioso culo a me e Quinto. Cogliendo la palla al balzo, le sollevo quel po' di mini che ancora la copriva e mostro un culo da Oscar al ciabattino rimasto inebetito. "Lasciami, che cazzo fai, sei impazzito? Smettila, non voglio. Basta!!" urla mia moglie, ma non la sento e con forza la costringo a rimanere in quella posizione. Ormai fuori di testa, le spalanco oscenamente le chiappe, coperte solo da un invisibile filo del tanga. "Guarda che bel buco di culo, guarda com'è larga questa troia, senti che profumo di figa" Quinto, ormai in preda all'eccitazione non sa cosa dire se non qualche mugugno. Intanto la porcona che non voleva assolutamente rimanere in quella posizione, comincia a mugolare come una cagna. "Mmmm, si spalancami il culo. Fagli vedere la figa a quel vecchio porco, dai che sento che sta sbavando. Bastardo, mi fai sentire una vera troia, cosa mi fai fare. Oooo si mi piace però, come mi sento porca e sconcia. Lasciami andare ora, e mettetevi seduti sul divano" Come due automi obbediamo e rimaniamo in attesa di ciò che la mia porcona vorrà mostrarci. Una danza da vera pornostar viene cominciata da mia moglie, che liberatasi dai freni inibitori, si lancia in uno strip-tease mozzafiato. Rimasta completamente nuda, se non per quel sottile filo di tanga che le copre culo e figa, si mette a pecorina comiciando a roteare il suo culetto. "Dai, presto Quinto vieni, leccami tutta, sono un lago, dai fai presto vecchio maiale infilami la lingua nel culo, daiiii porco, non ce la faccio più" Ormai in preda ad una foga pazzesca, Quinto si butta a capofitto sul culo di mia moglie, lo stringe, lo allarga, lo osserva, lo dilata all'inverosimile, finchè non pago si siede sulla schiena di mia moglie col viso rivolto verso di me, e spalancandole le chiappe le sputa sul buco del culo. "Che troia che sei, non ti vergogni a fare queste maialate davanti a tuo marito? Guarda come sei dilatata, te lo rompo questo culo, ti voglio trapanare tutta baldracca che non sei altro" e così dicendo comincia a leccarle il buco del culo con una foga pazzesca, La sua lingua prima rotea attorno al forellino poi si spinge fino in fondo. Mia moglie urla come una pazza mentre si infila due dita davanti. Seduto sul divano sono in preda ad un vortice di follia, il cazzo mi esplode, e sborro copiosamente senza neanche toccarmi. Finalmente il mio sogno si realizza, mia moglie si sta facendo scopare da un vecchio porco. "Daiiii scopami il culo, più in fondo la lingua, così bravo, Guarda maritino mio come sono troia, è così che mi volevi? Mi sto facendo scopare come tu desideravi" . Quinto intanto ha sfoderato dai pantaloni un cazzo veramente notevole, una grossa cappella turgida, fa bella mostra di sè su un asta grossa e venosa. "Guarda troia di una cagna, questo è il randello che ti andrò a infilare nel culo, ma prima mi devi spompinare ben bene, e bada che se non mi soddisfi te lo infilo in un colpo solo, così vediamo quanto sei brava ad urlare" Cominciavo un po' a preoccuparmi, un cazzo così nel culo di mia moglie? Ma nonostante tutto non vedevo l'ora che glielo infilasse tutto fino ai coglioni, e nel frattempo il cazzo mi stava tornando duro. La porcona dopo un attimo di stordimento dovuto a quel calibro da novanta, comincia a succhiare avidamente quell'uccello. A fatica le entra in bocca e vedo che nonostante l'impegno non riesce a ingoiarlo fino in fondo. Quinto grugnendo come un porco e proferendo porcate di ogni tipo, la costringe ad un 69 selvaggio. Che spettacolo, mentre mia moglie succhia il cazzo quel vecchio porco le spalanca le chiappe e leccandole avidamente la figa, le infila tre dita nel culo con forza. Un urlo di dolore sfugge dalle labbra della zoccola "Ti lamenti per così poco? Aspetta che ti infilo l'uccello in culo poi potrai urlare di dolore. Intanto succhia il cazzo cagna d'una troia" "Mmmm, siiii come godo, dai sfondamelo il culo, cosìììììì" L'orifizio era completamente spalancato, sembrava vivesse di vita propria, si apriva e si chiudeva ritmicamente mentre Quinto entrava e usciva con forza usando le tre dita come un cazzo. "Rimani a pecora baldracca" inveisce con foga "adesso si che ci divertiamo" la cappella ha assunto proporzioni enormi, come cazzo farà a incularla? Allontanandosi un attimo apre un cassetto e tira fuori un vasetto di grasso per scarpe, e con calma comincia a splamarglielo nel culo. Un dito, due dita, tre dita, quattro dita, mia moglie urlava come un ossesso "Siiiiiiii infilami la mano nel culo sfondamiiiiiii, dai inculami sborrami nel culo non ce la faccio più" Quinto in preda all'eccitazione spalma la rimanente crema sul cazzo pulsante, appoggia la cappella al buchetto e con un solo colpo le entra in culo fino ai coglioni. Un urlo di dolore si spande nella stanza, poi come un forsennato comincia la cavalcata nel culetto ormai dilatato all'inverosimile. "Ooooo, siiii sfondami vecchio porco. Rompilo questo culo da troia, dai fammi godere." In preda ad un orgasmo continuo mia moglie ormai senza più remore comincia a masturbarsi selvaggiamente la figa. Quinto di tanto in tanto levava di botto il grosso cazzone per ammirare il culo dilatato della porcona, e senza ritegno lo rinfilava fino alle palle. Dopo dieci minuti di sodomia selvaggia, finalmente il maiale scarica copiosi fiotti di sborra calda nel culo di mia moglie, che sconquassata da violenti orgasmi è ormai come un pupazzo nelle mani del vecchio porco. Non contento col cazzo ancora semiduro le si avvicina alla bocca e le dice "Pulisci troia" "Mmmmm sii dammelo in bocca, fammi sentire che sapore ha il tuo uccello dopo essere stato così a lungo nel mio culo da vacca. Mmmm che profumo" Dopo averlo pulito a lungo dai residui di sborra calda mia moglie mi guarda sorridendo e mi dice "Sei felice? Fianlmente il tuo desiderio è stato realizzato, vieni e sborrami in faccia cornuto che non sei altro" Avvicinandomi a lei sento che l'eiaculazione è vicina e con un urlo di godimento le sborro in bocca inondandola di crema calda.
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Questo blog e il suo sviluppo futuro

L'idea di scrivere racconti erotici di cuckold, mi è venuta per allietare tutti coloro che amano vedere la propria donna scopata da altri uomini. Spero di fare cosa gradita nel pubblicare questi racconti che scrivo di getto nei momenti liberi della giornata. Tema predominante è e sarà sempre questa donna e suo marito (tremendamente cuckold) alle prese con varie storie a carattere fortemente erotico e scabroso. Spero di fare cosa gradita a tutti gli amanti del genere, e resto in attesa di commenti a riguardo, anzi sono ben lieto di inserire nei racconti a venire, le vostre idee o pensieri preferiti. Buon divertimento, e come sempre se proseguite nella lettura dichiarate di essere maggiorenni e consenzienti.