Racconti Erotici Cuckold

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sabato, maggio 06, 2006

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Mia moglie e il calzolaio


E' un po' di tempo che sogno la mia dolce consorte nelle braccia di qualche voglioso e anziano signore che la faccia impazzire di piacere usandola come oggetto delle più lascive pratiche sessuali. La mia lei è veramente bella e molto sexy, alta, lunghi capelli neri, occhi azzurri, due belle tettine sode e un culetto meraviglioso, tondo e duro come il marmo. Più di una volta le avevo chiesto di farsi anche solo sfiorare da un qualche anziano signore, magari in autobus o in metropolitana, ma la sua risposta era sempre negativa: "Sei pazzo? Non sono una di quelle, e poi non sareti geloso se qualche vecchio porco mi toccasse?" Preso atto della situazione, mi ero ormai rassegnato a vivere questa fantasia solo nei miei sogni più segreti, quando la fortuna ha cominciato a girare in mio favore. Mia moglie era solita portare le scarpe che necessitavano di manutenzione, presso il ciabattino del paese, che aveva comunque prezzi un po' troppo cari per i nostri gusti. Un bel giorno mia moglie giunge a casa dicendo: "Sai chi è venuto ad abitare vicino a noi? Bè non ci crederai ma è un calzolaio in pensione, e la mia collega mi ha detto che è molto bravo e veramente onesto. D'ora in poi andremo da lui per tutte le scarpe che necessitano di riparazioni". A quellle parole i miei occhi si sono illuminati e dentro di me è nata un'idea molto sconcia e perversa, spingere la mia dolce mogliettina nelle braccia di quell'uomo. L'indomani mattina mi presento a casa del calzolaio con un vecchio paio di scarpe da ginnastica, la cui suola era completamente staccata dalla tomaia. Suono il campanello e mi apre un signore sulla settantina, basso, abbastanza grassoccio, viso solcato da rughe, faccia da maiale ma nel contempo dai modi molto affabili e con un fare molto simpatico, che vedendomi con le scarpe in mano, capisce al volo e mi fa accomodare in casa. Dopo le presentazioni da buon vicinato e un buon caffè offerto dal gentile signore, che scopro chiamarsi Quinto, scendiamo nel garage dove il simpatico vecchietto ha allestito il negozio da ciabattino. Il locale è permeato da un odore di cuoio e pelle, misto a lucido da scarpa, in un angolo un divano a 3 posti coperto da un plaid scozzese fà bella mostra di sè. "Lo uso per schiacciare un pisolino" mi dice "sa d'estate fa molto caldo, e qui è sempre un po' più fresco che fuori". Sorrido mentre nella mia mente si alternano visioni sconce ed oscene di mia moglie su quel divano, intenta a mostrare tutto il suo corpo. "Ehi, scusi, signore..." ero così assorto nel mio trip mentale che non avevo sentito l'anziano signore che mi stava parlando "guardi che con queste scarpe non c'è proprio nulla da fare, al massimo le pùò buttare nel bidone". "Già" rispondo io sorridendo "peccato ero proprio affezionato alle mie vecchie adidas, ma ogni cosa è destinata a finire. Darò degna sepoltura alle mie scarpe nella spazzatura". Nel ringraziarlo lo avverto che mia moglie da lì a pochi giorni sarebbe passata per portargli dei sandali a risuolare, dato che ci avevano informati della sua onestà nel praticare i prezzi. "Bene, dica a sua moglie che l'aspetto anche solo per un caffè. Sa sono sempre solo, e un po' di compagnia non guasta mai a noi anziani. Poi fa sempre piacere avere dei vicini giovani come voi". Colgo la palla al balzo e ne approfitto per descrivere la mia dolce metà al vecchio ciabattino. "Sa, la riconoscerebbe tra mille mia moglie. E' alta slanciata, lunghi capelli neri viso da bambola dove spiccano due occhi celesti, nasino all'insù, e fondoschiena favoloso". Lo avevo incuriosito al punto giusto, e la battuta del fondoschiena lo aveva fatto vacillare per un attimo. "Bene, allora l'aspetterò con ansia, è sempre piacevole ammirare una bella donna" "Bè, a volte può non essere sufficiente guardare, perchè accontentarsi?" rispondo con malizia. L'uomo mi guarda con fare sconcertato, quasi inebetito. Il suo volto sembra chiedersi: "Ma è pazzo? Vuole per caso che ci provi con sua moglie?" Senza indugiare oltre, guardo l'orologio e dico di dover scappare per un impegno. Stringo la mano all'uomo e mi faccio accompagnare alla porta, con la promessa di vederci ancora per un caffè. Quella sera stessa a cena informo mia moglie dell'incontro avvenuto nel pomeriggio, "Sai è proprio simpatico quel vecchietto, abbiamo chiacchierato un po' oggi pomeriggio. Poverino mi ha detto di essere sempre solo. Che peccato, povero anziano. Dovremmo andarlo a trovare più spesso, non trovi?" "Si dovremmo" risponde lei "ma come si fa? Tra il lavoro, la casa e gli amici, rimane a malapena tempo per noi" Due giorni dopo mia moglie mi informa che porterà a riparare i sandali che le piacciono tanto al nostro vicino di casa "Spero sia molto bravo oltre che onesto, ci tengo proprio a questi sandalini" mi dice sorridendo. La vedo uscire di casa come sempre tiratissima, tacchi alti, minigonna, perizoma e un top che mette in mostra le sue belle tettine dritte e sode. Resto in attesa del suo ritorno, e i miei pensieri vanno veloci a fantasie sconce e perverse, che hanno come protagonista principale la mia adorata mogliettina, che si concede come una cagna in calore a quel vecchio porco e sento che l'uccello già mi tira da matti alla sola idea che il ciabattino la possa vedere così sexy ed invitante. La mia mano comincia a scendere verso la patta dei pantaloni, i miei occhi si chiudono e le immagini cominciano vorticosamente ad apparire nella mia mente, immagino la scena di mia moglie che suona alla porta del vecchio porco, lui le apre e dopo le varie presentazioni la fa accomodare in garage dove le mostra orgoglioso la sua calzoleria casalinga. Assorto nei miei pensieri non mi accorgo che mia moglie è rientrata da un po' e mi guarda mentre mi sto masturbando. "Che cazzo stai facendo? Scopiamo tutti i giorni e nonostante tutto ti devi fare una sega?" "Amore, scusami, ma sapere che eri uscita per andare dal calzolaio mi ha fatto venire una voglia matta di te" "E con questo? Lo sai che non mi piacciono quei giochi da maiale perverso che vorresti fare tu, e poi non so se tornerò da Quinto, mi guardava in un certo modo che mi metteva a disagio" "Centro!!!" penso tra me e me " il nonnino ha sentito odore di figa, e le mie parole lo devono aver stuzzicato". Osservo mia moglie muoversi sinuosa verso la cucina e con insistenza le chiedo spiegazioni a riguardo, facendo anche finta di essere un po' incazzato per qualcosa che poteva averla turbata. A seguito di varie insistenze, mi confida che dopo averla portata nel garage per mostrarle il suo sgabuzzino artigianale, Quinto ha cominciato a riempirla di complimenti dicendole che era molto bella e sexy, che donne come lei non se ne vedono molte e che se voleva poteva sedersi sul divano in attesa che finisse di riparare i suoi sandalini poiché ci avrebbe impiegato dieci minuti. "Ho accettato di buon grado, poiché fare due chiacchiere con un signore anziano fa piacere, sono sempre così soli" dice la mia dolce metà "ma dopo pochi minuti, ho notato come mi guardava, sembrava quasi sbavasse dalla voglia di saltarmi addosso. Mi sono sentita a disagio e ho avuto anche paura e con una scusa sono tornata subito a casa". "Vecchio porco, maiale e anche pervertito " urlo fingendomi sdegnato "la prossima volta vengo con te, voglio vedere se si comporterà così in mia presenza". "Grazie tesoro, ma non ti arrabbiare, vedi che sei solo fumo e niente arrosto? Dici che vorresti fare tante porcate e poi ti incazzi se ti dico così? Stai tranquillo ora, lo sai che mi fa molto schifo quel maiale sudicio." Rincarando la dose e incazzandomi ancora di più, ammetto di essere geloso, ma la prossima volta voglio essere con lei per essere sicuro della sua incolumità. "Bene, mio paladino" mi risponde sorridendo "la tua dolce donzella dovrà recarsi dall'orco cattivo domani stesso per ritirare le sue scarpine per il ballo. Spero mi farai da scorta e baderai alla mia incolumità" scoppio a ridere e con fare medievale le rispondo "orsù dunque senza indugi il tuo cavalier cortese veglierà su di te mia dolce damigella. Ma è ormai giunto il momento di desinare, quindi basta a dire cazzate e usciamo per una pizza". "Sono subito pronta, due minuti e usciamo subito". La cena scorre veloce in un localino di periferia, due passi per digerire e a mezzanotte eravamo a casa. Il sonno ci coglie quasi subito, così al mattino ci svegliamo di buon'ora. Un bel sole caldo rischiara un sabato di luglio che ricco di promesse. Una buona colazione e ci prepariamo per uscire. Dopo la rituale doccia mattutina, mia moglie è stranamente frizzante, la vedo indossare un perizoma nero a filo, sandali alla schiava, una mini molto più corta del solito, un top nero e un trucco decisamente pesante. "Scusami ma dove devi andare così conciata?" "Perchè" risponde lei "sono come tutti i giorni, lo sai che mi piace essere sempre sexy per te. Non ti piaccio forse?" "No, anzi, era solo che... ok niente lascia stare. Sei pronta per uscire?" Sono le nove e mezza e il sole di luglio bacia la pelle ambrata di mia moglie, che nel salire in macchina nasconde a fatica lo slip sotto la mini. "Dove si va?" le dico mettendo in moto l'auto "Da Quinto, devo ritirare i miei sandalini. Saranno sicuramente pronti" A quelle parole comincio a sentire l'uccello pulsare e un calore pervade il mio viso, mentre le vene delle tempie cominciano a battere ritmicamente. "Ok, ci siamo. Ora devi giocarti il tutto per tutto." penso tra me e me, e mi avvio verso casa del calzolaio. Giunti a destinazione nel giro di due minuti, chiudo la macchina, e ci avviciniamo al campanello. "Mi raccomando, stiamo solo due minuti, il tempo di pagare e andarcene, mi fa schifo quel vecchio porco" "Si tesoro, stai tranquilla, ci sono io con te, non penso che azzardi nessun tipo di avance". Il tempo di suonare ed ecco che Quinto appare sulla soglia della sua casa. "Buon giorno, che piacere vedervi entrambi, i sandali sono pronti, accomodatevi dentro" Sento l'uccello pulsare mentre mia moglie varca la soglia di casa sculettando vistosamente. Come di rito Quinto ci fa accomodare nel garage, scusandosi per il disordine accampa una scusa per andare a preparare il caffè. Vedo mia moglie un po' nervosa ed agitata. "Che cazzo, andiamo via, senti che puzza di cuoio e lucido da scarpe c'è qui. Appena torna pagalo e caviamoci dalle palle" Sorrido e le insinuo una mano sotto la minigonna. "Smettila, che cazzo fai, potrebbe tornare da un momento all'altro" "Ecco i caffè, ve li ho fatti shakerati, dato che con questo caldo mi è parsa un ottima idea" "Grazie, ci voleva proprio" rispondo con fare cortese. Mentre sorseggiamo il caffè mi accingo a pagarlo per il lavoro di risuolatura dei sandali, ma sbadatamente il portafoglio mi cade. Esito un attimo a raccoglierlo, e mia moglie chinandosi per prenderlo mostra parte del suo meraviglioso culo a me e Quinto. Cogliendo la palla al balzo, le sollevo quel po' di mini che ancora la copriva e mostro un culo da Oscar al ciabattino rimasto inebetito. "Lasciami, che cazzo fai, sei impazzito? Smettila, non voglio. Basta!!" urla mia moglie, ma non la sento e con forza la costringo a rimanere in quella posizione. Ormai fuori di testa, le spalanco oscenamente le chiappe, coperte solo da un invisibile filo del tanga. "Guarda che bel buco di culo, guarda com'è larga questa troia, senti che profumo di figa" Quinto, ormai in preda all'eccitazione non sa cosa dire se non qualche mugugno. Intanto la porcona che non voleva assolutamente rimanere in quella posizione, comincia a mugolare come una cagna. "Mmmm, si spalancami il culo. Fagli vedere la figa a quel vecchio porco, dai che sento che sta sbavando. Bastardo, mi fai sentire una vera troia, cosa mi fai fare. Oooo si mi piace però, come mi sento porca e sconcia. Lasciami andare ora, e mettetevi seduti sul divano" Come due automi obbediamo e rimaniamo in attesa di ciò che la mia porcona vorrà mostrarci. Una danza da vera pornostar viene cominciata da mia moglie, che liberatasi dai freni inibitori, si lancia in uno strip-tease mozzafiato. Rimasta completamente nuda, se non per quel sottile filo di tanga che le copre culo e figa, si mette a pecorina comiciando a roteare il suo culetto. "Dai, presto Quinto vieni, leccami tutta, sono un lago, dai fai presto vecchio maiale infilami la lingua nel culo, daiiii porco, non ce la faccio più" Ormai in preda ad una foga pazzesca, Quinto si butta a capofitto sul culo di mia moglie, lo stringe, lo allarga, lo osserva, lo dilata all'inverosimile, finchè non pago si siede sulla schiena di mia moglie col viso rivolto verso di me, e spalancandole le chiappe le sputa sul buco del culo. "Che troia che sei, non ti vergogni a fare queste maialate davanti a tuo marito? Guarda come sei dilatata, te lo rompo questo culo, ti voglio trapanare tutta baldracca che non sei altro" e così dicendo comincia a leccarle il buco del culo con una foga pazzesca, La sua lingua prima rotea attorno al forellino poi si spinge fino in fondo. Mia moglie urla come una pazza mentre si infila due dita davanti. Seduto sul divano sono in preda ad un vortice di follia, il cazzo mi esplode, e sborro copiosamente senza neanche toccarmi. Finalmente il mio sogno si realizza, mia moglie si sta facendo scopare da un vecchio porco. "Daiiii scopami il culo, più in fondo la lingua, così bravo, Guarda maritino mio come sono troia, è così che mi volevi? Mi sto facendo scopare come tu desideravi" . Quinto intanto ha sfoderato dai pantaloni un cazzo veramente notevole, una grossa cappella turgida, fa bella mostra di sè su un asta grossa e venosa. "Guarda troia di una cagna, questo è il randello che ti andrò a infilare nel culo, ma prima mi devi spompinare ben bene, e bada che se non mi soddisfi te lo infilo in un colpo solo, così vediamo quanto sei brava ad urlare" Cominciavo un po' a preoccuparmi, un cazzo così nel culo di mia moglie? Ma nonostante tutto non vedevo l'ora che glielo infilasse tutto fino ai coglioni, e nel frattempo il cazzo mi stava tornando duro. La porcona dopo un attimo di stordimento dovuto a quel calibro da novanta, comincia a succhiare avidamente quell'uccello. A fatica le entra in bocca e vedo che nonostante l'impegno non riesce a ingoiarlo fino in fondo. Quinto grugnendo come un porco e proferendo porcate di ogni tipo, la costringe ad un 69 selvaggio. Che spettacolo, mentre mia moglie succhia il cazzo quel vecchio porco le spalanca le chiappe e leccandole avidamente la figa, le infila tre dita nel culo con forza. Un urlo di dolore sfugge dalle labbra della zoccola "Ti lamenti per così poco? Aspetta che ti infilo l'uccello in culo poi potrai urlare di dolore. Intanto succhia il cazzo cagna d'una troia" "Mmmm, siiii come godo, dai sfondamelo il culo, cosìììììì" L'orifizio era completamente spalancato, sembrava vivesse di vita propria, si apriva e si chiudeva ritmicamente mentre Quinto entrava e usciva con forza usando le tre dita come un cazzo. "Rimani a pecora baldracca" inveisce con foga "adesso si che ci divertiamo" la cappella ha assunto proporzioni enormi, come cazzo farà a incularla? Allontanandosi un attimo apre un cassetto e tira fuori un vasetto di grasso per scarpe, e con calma comincia a splamarglielo nel culo. Un dito, due dita, tre dita, quattro dita, mia moglie urlava come un ossesso "Siiiiiiii infilami la mano nel culo sfondamiiiiiii, dai inculami sborrami nel culo non ce la faccio più" Quinto in preda all'eccitazione spalma la rimanente crema sul cazzo pulsante, appoggia la cappella al buchetto e con un solo colpo le entra in culo fino ai coglioni. Un urlo di dolore si spande nella stanza, poi come un forsennato comincia la cavalcata nel culetto ormai dilatato all'inverosimile. "Ooooo, siiii sfondami vecchio porco. Rompilo questo culo da troia, dai fammi godere." In preda ad un orgasmo continuo mia moglie ormai senza più remore comincia a masturbarsi selvaggiamente la figa. Quinto di tanto in tanto levava di botto il grosso cazzone per ammirare il culo dilatato della porcona, e senza ritegno lo rinfilava fino alle palle. Dopo dieci minuti di sodomia selvaggia, finalmente il maiale scarica copiosi fiotti di sborra calda nel culo di mia moglie, che sconquassata da violenti orgasmi è ormai come un pupazzo nelle mani del vecchio porco. Non contento col cazzo ancora semiduro le si avvicina alla bocca e le dice "Pulisci troia" "Mmmmm sii dammelo in bocca, fammi sentire che sapore ha il tuo uccello dopo essere stato così a lungo nel mio culo da vacca. Mmmm che profumo" Dopo averlo pulito a lungo dai residui di sborra calda mia moglie mi guarda sorridendo e mi dice "Sei felice? Fianlmente il tuo desiderio è stato realizzato, vieni e sborrami in faccia cornuto che non sei altro" Avvicinandomi a lei sento che l'eiaculazione è vicina e con un urlo di godimento le sborro in bocca inondandola di crema calda.

6 Comments:

  • At 11:10 PM, Anonymous Anonimo said…

    Bellissimo racconto! Mi piacciono i racconti con mogli scopate da vecchi. Pubblicane ancora.

     
  • At 8:35 AM, Anonymous Anonimo said…

    mmmmm molto eccitante:bravo.che troiona

     
  • At 6:38 PM, Anonymous Anonimo said…

    immagino mia moglie sborrata nella figa anche da piu cazzi ;)

     
  • At 6:42 PM, Anonymous Anonimo said…

    mia moglie... http://postimg.org/image/4yymyhz7t/

     
  • At 3:59 PM, Blogger 0809OIDUALC8491 said…

    La storia la trovo fantasiosa, fino a un certo punto la trovo fantasiosa. Resto deluso quando non c'è il tentativo del ciabattino, lei prima ritrosa e poi da gran troia. Potrebbe essere stata una storia migliore. Comunque giudizio positivo

     
  • At 9:15 AM, Blogger Unknown said…

    Come lo vorrei

     

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